Unirsi per unire il paese

[vc_row][vc_column width=”1/3″][vc_single_image image=”6048″ alignment=”center” border_color=”grey” img_link_large=”” img_link_target=”_self” img_size=”full”][/vc_column][vc_column width=”2/3″][vc_column_text]Uno dei grandi meriti che vanno riconosciuti alle Pro Loco è quello di essersi assunte il compito di salvaguardare le tradizioni, gli usi, i costumi che hanno formato la nostra identità, storica ed attuale, e che sono alla base della nostra civiltà e anche del nostro vivere quotidiano. Sono numerosissime le iniziative che scandiscono nei vari periodi dell’anno con feste, rievocazioni, rappresentazioni, giochi, spettacoli che hanno il compito di ricordarci chi siamo stati per farci capire meglio chi siamo ora. Il Consorzio delle Pro Loco di Padova Sud Est ha voluto fare qualcosa di più: con il volume “Memorie”, con la mostra itinerante di pittura “Vita d’altri tempi” e il relativo calendario, ha cominciato a produrre una documentazione di grande interesse di antropologia culturale del nostro territorio. Continua ora la sua opera con questa pubblicazione sulle arti e sui mestieri. Due personaggi di spicco che con il loro contributo rendono preziosa quest’opera: Girolama Borella che allo studio del storia del territorio ha dedicato tutta la sua vita; Ugo Suman, poeta arcinoto, cultore del dialetto e delle tradizioni venete. Girolama Borella fa rivivere in brevi note, con la precisione e la puntualità che le sono tipiche, le arti ed i mestieri che hanno caratterizzato la nostra terra: un contributo fondamentale per la conoscenza di una civiltà e di una cultura che ormai sembrano essere lontanissime, ma dalle quali in realtà solo pochi anni ci dividono. Un contributo che induce anche a riflettere sui cambiamenti repentini che hanno trasformato radicalmente la nostra vita nel corso del XX secolo, producendo anche squilibri e malesseri di tipo sociale ed esistenziale impensabili in altri periodi storici. E’ forse grazie a simili riflessioni che riusciremo a mantenere una continuità con il nostro passato e, quindi, un’identità culturale. Ugo Suman compie lo stesso percorso, ma con linguaggio  e la sensibilità del poeta. I suoi sonetti sono infatti una rivisitazione ed una interpretazione vissute sul piano del sentimento e dell’emozione che la memoria risveglia, oltre che la rievocazione puntuale d’una realtà perduta. Vi traspaiono la nostalgia di vivere arcadico, l’amore per il mondo semplice, il rimpianto di rapporti umani ormai perduti. E, come in ogni poeta, è il ricordo personale che vi prevale, col riemergere di personaggi e situazioni  che appartengono al vissuto poeta, ma che proprio grazie alle esperienze comuni nel territorio (la cosiddetta unità culturale) sono riconducibili al vissuto di ciascuno di noi. E, grazie al carattere universale che ha sempre un linguaggio poetico, ci accorgiamo che i personaggi e le situazioni ( e i sentimenti, e le emozioni) evocati da Suman sono parte importantissima anche del nostro, personale, patrimonio culturale, un patrimonio che il poeta ci aiuta a far riaffiorare. A corredo di questi due basilari interventi, una serie di fotografie d’epoca o abilmente “ricostruite”, una serie di stampe antiche e i quadri della mostra “Vita d’altri tempi” completano sul piano visivo ciò che narrano le note ed i sonetti. Sono documenti comunque autentici perché riproducono, anche appartenendo alla sfera della creatività, aspetti di vita vissuta, calandoli “in situazione”, facendo cioè rivivere l’ambiente che li ha prodotti. Opere come questa aiutano a farci sentire parte cosciente e indispensabile, seppur piccola, della Storia.

Umberto Marinello[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]