Anno Costituzione: 2002
Referente: Laura Lunardi
Informazioni: lunivai@alice.it
Tel: 349 2339652

GLI OBIETTIVI

L’Associazione ha come scopo principale l’attività di volontariato in tutte le sue forme volta a dare aiuto, supporto e tutela ai minori in situazioni di disagio anche attraverso iniziative di accoglienza temporanea presso famiglie italiane ed interventi di solidarietà diretta e indiretta a tutti quei minori che per motivi storico-sociali si trovino in qualche modo privati dei diritti necessari a garantirne uno sviluppo armonico della propria vita

Uno degli obiettivi è contribuire al miglioramento della loro salute fisica e psichica facendo loro trascorrere una vacanza sana ed allegra contribuendo a rafforzare le loro difese immunitarie. Ricerche scientifiche hanno appurato che vivere un periodo di tempo, anche breve, in zone non contaminate, e soprattutto alimentarsi con cibi privi di radionuclidi, permette loro infatti di perdere dal 40 al 60% della radioattività assorbita, riducendo così il rischio di essere colpiti da tumore alla tiroide, leucemia, ed altre patologie collegabili alle conseguenze della contaminazione radioattiva.

L'accoglienza

Negli ultimi anni la nostra associazione, ha organizzato l’accoglienza di circa 50 bambini ogni anno, ospitati dalle famiglie residenti nei paesi di Arzergrande, Brugine, Codevigo, Mestrino, Cervarese Santa Croce e Pontelongo.

Le famiglie coinvolte nell’iniziativa si impegnano a garantire vitto, alloggio ai piccoli amici ed i gruppi organizzano momenti di aggregazione in modo da agevolare il loro inserimento, attraverso i centri estivi, feste, gite ed altre iniziative organizzate in collaborazione con Parrocchie, associazioni ed enti locali.

Ogni famiglia, segue un percorso che prevede l’ospitalità annuale dello stesso bambino fino alla maggiore età. Il forte legame di amicizia tra la famiglia ed il bambino che si crea sin dai primi giorni della permanenza in Italia, prosegue poi durante l’anno con continui scambi di corrispondenza e contatti anche con la famiglia del bambino, laddove questa sia presente.

La Bielorussia attualmente si trova in profonda crisi economico-sociale, perlopiù causata dai danni al territorio che la radiocontaminazione a seguito del fall-out della centrale di Chernobyl ha provocato. La maggior parte dei terreni agricoli è contaminata. La popolazione dei villaggi rurali dai quali provengono il 90% dei bambini ospitati, per poter vivere, deve continuare a coltivare quei terreni e a nutrirsi dei cibi da essi ricavati.

L’agricoltura è l’unica risorsa economica di queste zone. Solamente la capitale Minsk ed alcuni capoluoghi di regione possono offrire una limitata alternativa economica basata sulla piccola industria e sul terziario. Per accedere a questo tipo di occupazione è necessario avere una conoscenza professionale, acquisibile solitamente attraverso gli studi professionali o universitari. I ragazzi abitanti nei villaggi agricoli, distanti anche centinaia di chilometri dalle città, hanno pochissime possibilità di lavorare se non attraverso l’opportunità data dai kolhos (cooperative locali) di fare il contadino.

I ragazzi, soprattutto i più grandi, che vengono ospitati in Italia imparano a conoscere una situazione economico-sociale diversa dalla loro. Guardando al loro futuro, avrebbero sicuramente la volontà di migliorare la loro vita ispirandosi al modello occidentale, ma non ne hanno la possibilità. Il loro destino rimane vincolato dalle ridotte opportunità di svolgere un lavoro che permetta loro di crescere, migliorare la qualità della vita, formare una famiglia e trascorrere una vita serena.

Molte volte queste opportunità vengono identificate con l’abbandono del loro paese, l’emigrazione in città o all’estero, con conseguenze nella maggior parte dei casi negative.

L’alto tasso di alcolismo nelle persone adulte è un chiaro segno di abbandono, di perdita di identità e di volontà che i ragazzi recepiscono come una conseguenza alla mancanza di prospettive.

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