[vc_row][vc_column width=”1/1″][vc_column_text]Il documento che ci consegna la prima testimonianza della località denominata Pontelongo risale al 1097. C’è un ponte perché la località sorge su un fiume. Ci sono insediamenti sparsi tra la riva destra e la Fossa Paltana, orientata verso Candiana e la corte di Concaldalbero, e la riva sinistra e la Schilla. Ci sono chiese, meglio chiesette campestri, dipendenti da altre pievi (Piove di Sacco e Bovolenta). Non c’è ancora una vera e propria comunità. Dal punto di vista amministrativo, giuridico, religioso gli insediamenti gravitano verso diversi poli. Pontelongo “di qua” e Pontelongo “di là”. Rispettivamente riva sinistra e riva destra.
Quindi, una località spaccata in due da un fiume e tale vi rimarrà per secoli. Più di tre secoli fa, nel lontano 1676, il paese venne colpito da una pestilenza, o meglio dal “male delle petecchie” come riferito dalla più antica delle testimonianze disponibili, un manoscritto di inizio del XVIII secolo il cui testo merita di essere riportato interamente: “L’anno 1676 fu sorpreso il paese di Pontelongo dal male delle petecchie che ridusse il luoco dalla moltitudine de cadaveri all’ultima desolazione. Nel qual tempo si può credere che si sepelissero li cadaveri dalla parte di qua del ponte, nella chiesa di S. Giovanni, perché il popolo di qua dal canale non aveva comunicazione con quella di là dal canale. E questo pure lo può forse avalorare le sentinelle che presentemente s’attrovano alla metà del ponte con li carditi che denotano esservi stati li rostelli che dividevano la comunicazione degli uni cogli altri”.
Per chiedere la liberazione dalla pestilenza, la comunità civile e quella religiosa formularono un voto alla Madonna, che da allora viene rinnovato ogni anno la prima domenica di maggio.
L’intera giornata è infatti scandita da una serie di manifestazioni religiose e civili il cui culmine è rappresentato dalla processione che si snoda lungo le vie del paese e prosegue con l’attraversamento del fiume effettuato grazie ad un ponte di barche costruito per l’occasione. La folla di fedeli attraversa il Bacchiglione dopo che l’effigie della Madonna, trasportata da portatori scalzi, ne ha benedetto le acque.
Come si è già detto il voto, principalmente legato alla processione, dal lontano 1676 non è mai venuto meno, mentre la costruzione del ponte di barche, per diversi motivi storici, avvenne a periodi alterni, per poi cessare definitivamente nel 1939 e riprendere con consuetudine solo nel 1976, in occasione del terzo centenario, grazie all’iniziativa del parroco, Mons. Caon, e di un gruppo di volenterosi che costituirono il “gruppo ponte di barche”.
La ricorrenza e la celebrazione dello storico voto rappresentano l’atto di fede di un popolo profondamente religioso e l’espressione di uno stile di vita di una popolazione di origine contadina, legata alla propria terra e al corso d’acqua che l’attraversa e che da sempre ne determina fortune e disavventure .
Sono senz’altro questi i motivi che hanno spinto l’amministrazione comunale ad adoperarsi affinchè quest’importante giornata, che da sempre caratterizza la nostra comunità, venisse inserita nel 2007 tra gli eventi della festa nazionale della Piccola Grande Italia.
Infatti si è colta l’occasione della data concomitante, domenica 6 maggio per l’appunto, per promuovere una serie di iniziative al fine di rievocare, unitamente alla vita dei pontelongani di allora, anche il contesto storico in cui si svolsero questi fatti e sottolineare così, il ruolo fondamentale che ebbe nello sviluppo dell’allora villaggio di Pontelongo, lo stesso fiume che lo attraversa e lo divide, da un lato, e la Repubblica Serenissima di Venezia , dall’altro.
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